L’appello dei Sen. Albertina Soliani e Roberto Rampi: “L’Italia protegga Aung San Suu Kyi”
Roma, 12 Marzo 2021
Al Presidente della Repubblica
Alla Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro degli Esteri
Ai Sottosegretari agli Esteri
Signor Presidente della Repubblica,
il 1° febbraio scorso in Myanmar l’Esercito, il Tatmadaw, ha preso il potere con un colpo di stato, arrestando il Presidente della Repubblica U Win Myint, la Consigliera di Stato e Ministro degli Esteri Aung San Suu Kyi, centinaia di dirigenti del suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia, attivisti, giornalisti, artisti, cittadini, donne, uomini, ragazzi.
Il popolo continua a manifestare la sua contrarietà al golpe con una coraggiosa disobbedienza civile (Civil Disobedience Movement), molte decine ormai sono le vittime della violenta repressione militare, di indicibile disumanità.
Dal 1° febbraio non si sa nulla di Aung San Suu Kyi, né dove si trovi agli arresti, né quale sia la sua condizione. Nessuno può vederla, nemmeno il suo avvocato. È comparsa due volte in un video all’udienza davanti al giudice.
Aung San Suu Kyi è il suo popolo. Non possiamo assistere alla sua scomparsa, in totale violazione del diritto nazionale e internazionale e dei diritti umani, senza reagire.
L’Italia si faccia promotrice di una concreta azione per la liberazione di Aung San Suu Kyi, determinante per l’apertura di una fase di dialogo, di riconciliazione e di pace nel Paese.
L’Italia si prenda cura di Aung San Suu Kyi, impegnandosi in una azione di mediazione che assicuri la sua salute, la sua protezione, la sua accoglienza in caso di necessità.
Noi dichiariamo la nostra disponibilità a recarci presso di lei, in ogni momento, in nome dell’Italia e dell’umanità.
L’Italia metta in campo ogni intervento utile a far cessare la violenza in Myanmar.
L’Italia riconosca il CRPH (Committee Representing Pyidaungsu Hluttaw), che esprime la volontà del Parlamento legittimo e del Governo nati dalle elezioni dell’8 novembre 2020.
Il popolo del Myanmar e Aung San Suu Kyi stanno resistendo in nome della democrazia.
In nome della stessa democrazia noi stiamo al loro fianco.
Sen. Roberto Rampi Albertina Soliani
Senatore Roberto Rampi, Senato della Repubblica, membro dell’Assemblea del Consiglio d’Europa
Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi, già Presidente Associazione Parlamentare Amici della Birmania