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U Htin Kyaw è il nuovo presidente del Myanmar

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Il Parlamento birmano ha eletto U Htin Kyaw, storico esponente della “Lega nazionale per la democrazia” come nuovo Presidente della nazione, con 360 voti: U Htin Kyaw, uomo vicino alla leader Aung San Suu Kyi, diviene il primo capo di governo del Myanmar democraticamente eletto, e non appartenente alla casta militare.

Adesso si attende la formazione del governo che deve entrare in carica l’1 aprile, contemporaneamente all’inizio della presidenza. Sarà un momento storico per il Myanmar, che metterà fine a 50 anni di dittatura dell’esercito. I militari però, manterranno un importante ruolo politico e avranno tre ministeri chiave, Interni, Difesa e Frontiere.

Htin Kyaw, intellettuale di 69 anni, figlio di un poeta birmano e amico di infanzia di Aung San Suu Kyi, ha salutato l’elezione tra gli applausi e ha dedicato il suo primo pensiero al Premio Nobel. “E’ la vittoria della nostra sorella Aung San Suu Kyi! Il risultato di oggi è un trionfo per la democrazia” ha detto U Kyaw Htin, lasciando il Parlamento dopo il voto.

Nella stessa seduta sono stati eletti i due vicepresidenti: l’ex generale U Myint Swe, candidato dei militari, eletto con 213 voti, e il cristiano Henry Van Thio, sempre esponente della Lega, appartenente alla minoranza etnica Chin, che diventa secondo Vicepresidente con 79 voti.  La sua nomina è vista da molti osservatori come un segno della volontà di Aung San Suu Kyi di formare un governo inclusivo e di “riconciliazione nazionale”, che rappresenti anche le numerose minoranze etniche presenti sul territorio (che contano circa un terzo della popolazione) e che sono in continua lotta con il governo centrale.

 

Raggiunto dall’Agenzia Fides, p. Paul Awng Dang, Direttore della Caritas nella diocesi di Banmaw, nel Nord del paese, ha dichiarato all’Agenzia Fides: “Nutriamo grandi speranze ora. E’ un passaggio importante per la storia del paese, perché il governo torna nelle mani dei civili. Ai nuovi leader chiediamo di operare subito per la riconciliazione nazionale con le minoranze etniche. Qui a Banmaw siamo ancora alla prese con migliaia di rifugiati e una guerra civile ancora in corso. La presenza di un Vicepresidente cristiano di etnia chin è un bel segno: viene da una delle minoranze più piccole e da un’area poverissima. Chiediamo che la pace sia la priorità”.

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