SCRITTI DI ALBERTINA SOLIANI

Aung San Suu Kyi: una piccola amnistia, l’arresto continua

«L’amnistia parziale che riguarda Aung San Suu Kyi e il Presidente U Win Myint, e alcuni altri detenuti in Myanmar, è un primo segnale di cedimento da parte dei militari. In realtà oggi Aung San Suu Kyi risulta ancora nel carcere di Naypyidaw, e altre ingiuste condanne la costringono agli arresti. 

Nel frattempo in queste ore continuano gli attacchi e i bombardamenti dei militari in diversi luoghi del Paese. 

Il gesto della parziale amnistia coincide con la data del 1° di agosto, l’inizio del semestre di transizione e di una festività buddista. 

L’Occidente, l’Unione Europea, la comunità internazionale dovrebbero chiedere l’immediata liberazione di Aung San Suu Kyi, l’apertura di un dialogo nazionale per il ripristino della democrazia e la fine del ruolo politico dei militari. 

Non manchi il sostegno del mondo al popolo coraggioso del Myanmar, all’impegno coraggioso di Aung San Suu Kyi per il cambiamento nel suo Paese. 

La comunità internazionale e le Nazioni Unite mettano in campo una strategia che favorisca il dialogo e la cessazione della violenza. 

Attendiamo ulteriori buone notizie, ma soprattutto un impegno responsabile delle organizzazioni internazionali, dei media e dell’opinione pubblica che non possono limitarsi a registrare le notizie che giungono dal Myanmar, e a diffonderle con la solita superficialità».

 

Albertina Soliani

Presidente Istituto Alcide Cervi
Già Presidente dell’Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”

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